mercoledì 20 aprile 2011

La guerra di successione spagnola

La guerra di successione spagnola fu un conflitto che oppose Francia, Spagna, Baviera e Piemonte contro Gran Bretagna, Austria e Province Unite. Cause del conflitto furono: 1) le opposte pretese sulla corona spagnola da parte del re di Francia Luigi XIV e dell’imperatore Leopoldo I; 2) la rivalità commerciale e coloniale tra Francia e Inghilterra.
Carlo II di Spagna era infermo e senza eredi e quindi Luigi XIV si accordò con l’Impero per una spartizione della Spagna: la corona spagnola sarebbe andata all’arciduca Carlo (secondogenito dell’imperatore Leopoldo), mentre i possedimenti spagnoli in Italia sarebbero andati ai francesi.
Ma Carlo II di Spagna, alla morte (1700), lasciò il trono a Filippo d’Angiò, che divenne re Filippo V. Luigi XIV cercò di influenzare la politica spagnola circondando Filippo V di consiglieri francesi e inviando truppe francesi a presidiare i Paesi Bassi spagnoli.
La politica francese indusse Inghilterra e Province Unite ad allearsi con l’Impero (alleanza dell’Aia) e a dichiarare guerra alla Francia (maggio 1702).
Gli eserciti francesi riportarono una significativa vittoria a Höchstädt (20-9-1703), ma il Piemonte – inizialmente alleato dei francesi – decise di passare al fianco di inglesi e Impero, che ottennero aiuti anche dal Portogallo.
Il 13-8-1704 l’offensiava francese fu bloccata a Blenheim dalle truppe imperiali e da quelle inglesi guidate da John Churchill, duca di Marlborough. La superiorità navale consentì agli anglo-olandesi di prendere Gibilterra (1704) e Barcellona (1705), mentre la vittoria di Ramillies (23-5-1706) consentiva al duca di Marlborough di avanzare nei Paesi Bassi, e mentre Eugenio di Savoia entrava a Milano.
In Italia caddero in mano anglo-olandese-imperiale Napoli, la Sicilia, la Sardegna e Mantova: Luigi XIV si accordò con il nuovo imperatore Giuseppe I per sancire la neutralità della penisola (1707). L’ulteriore sconfitta a Oudenaarde (luglio 1708) indusse Luigi XIV – vista anche la crisi finanziaria in Francia – ad avanzare proposte di pace (a l’Aia), ma non poté che respingere le gravose condizioni imposte dagli avversari. I francesi ottennero una vittoria a Malplaquet (settembre 1709), mentre si verificavano due eventi favorevoli alla Francia: 1) in Inghilterra la caduta di Marlborough fece sì che il governo passasse ai Tories, contrari alla guerra (1710); 2) in Austria morì Giuseppe I (1711), che lasciò l’Impero all’arciduca Carlo, il quale cessò così di aspirare alla corona spagnola.
La pace fu conclusa con il trattato di Utrecht (2-4-1713), mentre l’imperatore Carlo VI continuava da solo la guerra con la Francia: infine il trattato di Rastatt (6-3-1714) segnò la pace anche tra Francia e Impero. L’assetto territoriale che scaturì dai due trattati di pace rimarrà sostanzialmente stabile fino alla Rivoluzione francese. A Filippo V restò la corona spagnola; all’Austria andarono il Belgio, Mantova, Milano, Napoli e la Sardegna; Vittorio Amedeo di Savoia ebbe la Sicilia (poi scambiata con la Sardegna nel 1718); all’Inghilterra andarono Gibilterra e Minorca, importanti strategicamente nel Mediterraneo, e una serie di vantaggi economici e commerciali.

© Giovanni Scattone 2011