venerdì 1 aprile 2011

La caduta di Bisanzio

Fra Trecento e Quattrocento si ebbero il declino e la caduta dell’Impero bizantino, da tempo assediato da turchi, serbi e bulgari. Lo stato bizantino era dominato dalla nobiltà terriera e anche tra gli imperatori si diffuse l’idea del saccheggio dello stato: Irene di Monferrato, moglie dell’imperatore Andronico II (1282-1328) voleva dividere l’Impero tra i suoi figli, come se fosse una proprietà privata. Intanto l’esercito bizantino si era ridotto a dimensioni ridicole e fu necessario ricorrere a mercenari: ma questi costavano e si dovette svalutare la moneta dell’Impero (il bisante).
Nell’estate del 1354 l’ambasciatore veneziano a Costantinopoli avvisò il suo governo che i bizantini, incapaci di resistere agli attacchi turchi, erano disposti ad accettare la sovranità di Venezia, oppure quella del re di Serbia o del re di Ungheria. Ma nessuno di questi tre stati aveva forze sufficienti per proteggere Bisanzio dall’espansionismo turco.
Giovanni V Paleologo (1341-1391) moltiplicò gli appelli di aiuto alle potenze occidentali, proponendo anche al papa di Avignone una nuova crociata e la riconciliazione fra la Chiesa greca e quella latina. Ma i tentativi di Giovanni V non approdarono a nulla di concreto, nonostante egli si recasse di persona in Ungheria e a Venezia. Nel 1371 i turchi ottennero nuovi successi, conquistando la Macedonia (battaglia della Marizza). Per impedire l’invasione, Bisanzio dovette riconoscere la sovranità turca.
Nel 1388 i turchi conquistarono la Bulgaria e l’anno dopo la Serbia (battaglia di Kossovo). Sigismondo, re di Ungheria, lanciò l’idea di una coalizione anti-turca, ma fu sconfitto nel disastro di Nicopoli (1396).
L’imperatore Giovanni VII cercò addirittura di vendere l’Impero al re di Francia Carlo VI, in cambio di aiuti militari: ma Bisanzio fu salvata (solo temporaneamente) non per intervento dell’Europa occidentale, bensì del condottiero mongolo Timur. Questi, impadronitosi dell’Asia centrale, giunse a ridosso della Turchia e sconfisse il sultano Bayazid, per ritirarsi poi in Asia.
Bisanzio non seppe approfittare del momento favorevole e i turchi, riorganizzatisi sotto il sultano Murad II, invasero l’Albania e sconfissero l’ultimo grande esercito crociato nella battaglia di Varna (1444).
Nel 1453 le truppe del sultano Maometto II posero l’assedio a Costantinopoli e, grazie anche all’uso dei cannoni, vinsero l’eroica resistenza dell’imperatore Costantino XI Paleologo ed espugnarono Costantinopoli, che divenne la nuova capitale (sostituendo Adrianopoli) dell’impero dei turchi ottomani. Attorno a questo nuovo impero si coalizzarono tutti i paesi islamici, unificando una vasta area gravitante sul mediterraneo orientale.

© Giovanni Scattone 2011