venerdì 29 aprile 2011

Napoleone III

Luigi Carlo Napoleone Bonaparte, terzogenito di Luigi Bonaparte d’Olanda, dopo il crollo dell’Impero napoleonico (1815) visse in esilio con la madre (Italia, Svizzera, Baviera). Legato in gioventù al mondo dei Carbonari (fu amico di Ciro Menotti), partecipò nel 1831 all’insurrezione della Romagna contro il papa. Scrisse opuscoli politici in cui proponeva di migliorare le condizioni delle classi popolari e tentò due volte di rovesciare Luigi Filippo (colpi di mano di Strasburgo, 1836, e di Boulogne, 1840, entrambi falliti). Fu condannato alla detenzione perpetua nella fortezza di Ham, da cui riuscì però a evadere sei anni dopo. Nel 1848 i moti rivoluzionari gli aprirono concrete possibilità politiche, poiché divenne ben presto un polo di attrazione per i sostenitori dell’ordine e del predominio borghese, e per le campagne (orientate prevalentemente in senso conservatore). Eletto deputato, fu vincitore assoluto nelle elezioni presidenziali del 10-12-1848 (con cinque milioni e mezzo di voti su sette milioni e mezzo di votanti). Ebbe l’appoggio dei conservatori e dei cattolici; ordinò pertanto la spedizione del generale Oudinot, che sconfisse la Repubblica romana (1849) riportando Pio IX a Roma,e sostenne la legge Falloux, che diede alla Chiesa il monopolio dell’istruzione primaria e secondaria in Francia. Il 2-12-1851 con un colpo di stato Napoleone prese il potere, facendo promulgare una nuova costituzione che gli attribuiva un potere presidenziale per 10 anni. Infine, con il plebiscito del 21-11-1852, la Repubblica fu trasformata in Impero e il presidente divenne imperatore con il nome di Napoleone III.
Il secondo impero vide una trasformazione economica della Francia (ascesa delle banche, costruzione di strade e ferrovie, sviluppo industriale, trasformazioni edilizie a Parigi ad opera del prefetto Haussmann). La politica interna di Napoleone III fu autoritaria: controllo della stampa, aumento della burocrazia, proibizione degli scioperi. In politica estera ebbe impulso l’espansione coloniale (Algeria, Senegal, Cocincina, Cambogia), mentre la Francia si alleava con l’Inghilterra (guerra di Crimea, 1854-56, condotta dai due paesi contro la Russia, in difesa della Turchia). Dopo un’alleanza militare con il Piemonte di Cavour, la Francia partecipò nel 1859 alla seconda guerra d’indipendenza contro l’Austria. La guerra fu vinta, ma Napoleone III si inimicò i cattolici, che volevano mantenere il potere temporale del papa. Il secondo impero francese andò trasformandosi gradualmente da autoritario in liberale (riconoscimento del diritto di sciopero, 1854, concessione di una parziale liertà di stampa, 1868, costituzione parlamentare, 8-5-1870).
Una spedizione in Messico (1862-67) volta a creare in quel paese una monarchia dipendente da Parigi si era intanto risolta in un clamoroso insuccesso; finché il colpo di grazia venne al secondo impero dalla guerra franco-prussiana, dichiarata proprio da Napoleone III il 19-7-1870 sotto la spinta dell’opinione pubblica francese, ferita dalle provocazioni del cancelliere tedesco Bismarck. Dopo la dura sconfitta francese a Sédan (1-9-1870) Napoleone III si consegnò prigioniero al re di Prussia Guglielmo I: liberato dalla prigionia l’anno successivo, prese dimora in Inghilterra, mentre in Francia il secondo impero aveva ceduto il posto alla terza repubblica.

© Giovanni Scattone 2011