martedì 22 marzo 2011

La seconda guerra mondiale

I tre paesi a regime dittatoriale totalitario di destra – Giappone, Italia e soprattutto Germania – riportarono successi diplomatici e militari. La politica internazionale dell’Italia portò Mussolini a legarsi con Hitler (asse Roma-Berlino, 1936). L’estensione all’Italia delle misure razziste costò al regime fascista la perdita di molti consensi.
Nel marzo 1938 Hitler operò l’annessione (Anschluss) dell’Austria al Terzo Reich. Nella conferenza di Monaco (settembre 1938) tra Hitler, Mussolini, Daladier e Chamberlain fu stabilito che i Sudeti (parte della Cecoslovacchia) passassero al Reich. L’Italia nel 1939 (aprile) occupò l’Albania e il 22-5-1939 Mussolini e Hitler firmarono un’alleanza militare difensiva e offensiva (patto d’acciaio). Infine, la Germania firmò un patto di non aggressione con la Russia sovietica (patto Ribbentrop-Molotov, 23-8-1939).
L’invasione tedesca della Polonia (1-9-1939) aprì il secondo conflitto mondiale. La Polonia fu conquistata in 20 giorni, come pure Danimarca e Norvegia. I tedeschi invasero Lussemburgo, Olanda e Belgio, aggirando l’inutile linea Maginot francese. Mentre gli inglesi si ritiravano salpando da Dunkerque, i francesi comandati da Pétain (e sconfitti sulla Somme) si arresero a Hitler: ma il giovane generale De Gaulle cercò di organizzare la resistenza. L’Italia entrò in guerra (10-6-1940) al fianco della Germania, ma l’Inghilterra non cedette (battaglia aerea d’Inghilterra, agosto-settembre 1940). Il 27-9-1940 Germania, Giappone e Italia firmarono un patto tripartito, cui aderirono anche Ungheria, Slovacchia e Romania. Nell’ottobre 1940 Mussolini attaccò la Grecia, ma gli italiani furono sconfitti.
Gli Stati Uniti, formalmente neutrali, aiutarono militarmente gli inglesi con la legge “affitti e prestiti” (“Carta atlantica” firmata da Roosevelt e Churchill). La Germania inviò in Libia un corpo corazzato germanico guidato dal generale Rommel (Afrika Korps), mentre i tedeschi occupavano anche Grecia e Jugoslavia. Infine Hitler decise di attaccare a sorpresa anche la Russia. Intorno a Stalingrado si combatté accanitamente per tutto il 1942.
Intanto il Giappone aveva distrutto proditoriamente la flotta americana di stanza a Pearl Harbor nelle Hawaii (7-12-1941) e la temporanea superiorità navale e aerea consentì ai giapponesi di dilagare nel sud-est asiatico. Ma la macchina da guerra statunitense cominciò a funzionare a pieno regime e gli effetti si sentirono anche in Europa. In Africa il generale Montgomery sconfisse gli italo-tedeschi; la battaglia di Stalingrado si risolse a favore dei russi; e  nel Pacifico gli americani prevalsero sui giapponesi nella battaglia delle Midway (giugno 1942). Le cose cominciarono a mettersi male per le potenze del patto tripartito.
La persecuzione degli ebrei e il crudele trattamento dei prigionieri incentivarono in Europa un movimento di resistenza antinazista. Decisiva fu poi l’alleanza fra l’URSS di Stalin e le democrazie occidentali. In Jugoslavia le formazioni comuniste di Tito combatterono duramente contro i tedeschi; anche in Norvegia, Belgio e Olanda vi fu una lotta partigiana. Nel 1944 alcuni ufficiali tedeschi tentarono di eliminare Hitler, ma l’attentato fallì (20-7-1944).
Nella conferenza di Casablanca (1943) Roosevelt e Churchill stabilirono di proseguire la guerra fino a una completa resa tedesca. Da Stalingrado tedeschi e italiani cominciarono una disastrosa ritirata, mentre nel luglio 1943 le truppe angloamericane sbarcavano in Sicilia. Il 25 luglio 1943 Mussolini fu deposto e arrestato: capo di un governo tecnico fu nominato Badoglio e si giunse all’armistizio dell’8-9-1943 con gli Alleati. Il re si rifugiò a Brindisi, mentre la Resistenza diveniva una guerra di popolo. Nel nord Italia Mussolini (liberato dai tedeschi) fu posto a capo della Repubblica di Salò.
Dopo lo sbarco ad Anzio, il fronte tedesco cedette e nel giugno 1944 Roma fu liberata. Al governo Badoglio succedette quello di Ivanoe Bonomi, con la partecipazione di De Gasperi (democristiani), Togliatti (comunisti), Nenni (socialisti) e Croce (liberali).
Il 6 giugno 1944 il generale americano Eisenhower coordinò lo sbarco in Normandia, con truppe aviotrasportate. Furono liberati Parigi, il Belgio e l’Olanda, mentre terribili bombardamenti colpivano le città tedesche. I sovietici invasero l’Ungheria, mentre i tedeschi reprimevano duramente una rivolta a Varsavia.
L’Italia settentrionale fu liberata il 25 aprile 1945 e Mussolini fu fucilato; intanto angloamericani e russi si congiungevano a Berlino, dove Hitler si era suicidato. Seguì la resa incondizionata dei tedeschi.
La nuova carta geografica d’Europa fu disegnata nelle conferenze di Yalta (febbraio 1945) e di Potsdam (agosto 1945). Gli americani intanto conquistavano le Filippine e, per accelerare la sconfitta giapponese, decisero di utilizzare (su ordine del nuovo presidente Truman) la bomba atomica a Hiroshima (6-8-1945) e a Nagasaki (9-8-1945). Anche il Giappone si arrese senza condizioni (settembre 1945).

© Giovanni Scattone 2011